Sunday, February 27, 2005

il cavaliere buono

In lunghi ritmi
Intricati
Come labirinti,
Come rami d'edera
Incendiati
Il mio cuore naviga
Fra canti oscuri
E stelle di speranza
Il mio cuore naviga
Lungo il Giordano
Dove scorre
Lentissima l'acqua.
L'amore è cieco
Come il cantore greco
E i miei palpiti
Lasciano tracce di violetta
E di gelsomino muto
Il mio cuore naviga
Fra sospiri e tremiti
Alla ricerca di cavalieri
E di giusti della terra
Cavalieri buoni
Con denti di madreperla
E braccia di marmo
Che toccano le mie mani

Friday, February 25, 2005

Nella mia città
E’ arrivata la pace
La pace è arrivata stanotte
E' arrivata la pace.
Seminando per la strada
Cosce di marmo puro
E braccia di alabastro
Che si alzano al cielo
In una vana preghiera
E' arrivata la pace
Una pace che mugghia
Che ringhia furente
Nascondendo sotto il mantello
Tanti coltelli affilati
Una pace con ferri neri
Con macchie rosse di sangue
E' arrivata sulla strada
E ha ordinato il silenzio
Lei passa se vuole passare
Lei semina i corpi nudi
Di ragazze decapitate
E ci chiede di ascoltare
Il suo orgasmo d’amore
La pace ha bussato alle porte
Della citta' che mai dorme
La pace è passata stanotte
Specchiandosi alle mie finestre
Offrendomi in un vassoio
Le braccia bruciate di RonaLe gambe staccate di David

Thursday, February 24, 2005

Svegliati, aurora

L’aurora di Tel Aviv
S’aggira piena di ansia
Nei grattacieli di vetro
E’ un aurora
Che palpita
Bagnata
Di dimenticanze
E di nostalgie
E di angoscia
Un‘aurora che sale
E scende i piani
Disegnati da un artista
Un’aurora che rincorre
Piccoli fiori decapitati
E gambe incatenate.
In questo piccolo spazio
Fra il grattacielo
E la strada, i negozi
E le macchine
Io vivo
Passo
E guardo.
Non voglio lamentarmi
Se l’aurora a volte
mi stringe
Improvvisamente
Frenetica
Disorientata e sola
Credendo di avermi smarrita
Ora voglio sapere
Se tutto è finito
Svegliati, aurora
Questa non è la vita
E’ solo un sogno

Wednesday, February 23, 2005

Israele, mio piccolo eden

Israele, mio piccolo eden
Dove le sere tremano
Sotto i cipressi
Avvolte da luce e ombra
Dove le donne
Vestite di bianco e di blu
Ricamano parole d'amore
Dove denso scorre il miele
Ed il cedro dà frutti stupendi.
Dove il creatore e' un giardiniere
Che culla le sue creature
Con melodie d'amore
Dove i bambini dormono
Nel loro lettino
Definitivo e puro
Dove l'acqua scorre
Piena di luce e di sole
Dove gli aranci
Sono eternamente in fiore
Dove non ci sono tracce di pianto
E le voci hanno sempre
Un sapore di mare
E di limoni spremuti
Dove le ragazze vengono
Al mondo con gambe di marmoc
he nessuno potrà scalfire
Dove nessuno taglia la vita
Con forbici spietate
Dove il Giordano ha odore di aranci
Mentre scende tranquillo e lento
Fino al mare del Sale
Dove i cavalieri cavalcano
Allegri e pieni di desiderio
Dove la vita entra
E non riesce ad uscire
Dove le stelle
Non si difendono dal male
Dove le donne nascondono
Nei capelli fiori blu e viola
E non gialle cicatrici
Dove nelle pianure
La luce gioca a dama
Con il verde dei prati
Dove le ragazze sono sporche
Di baci e di sabbia
Dove gli innamorati regalano
Grandi cestini di fragole
Ecco il paese che ho visto in sogno
Israele
Mio eden
Mia unica terra
La terra che d-o mi ha dato

Tuesday, February 22, 2005

ho comprato un vestito blu a fiori

Ho comprato un vestito blu
Un vestito che freme
Ed ha un tenero colore di fiori.
E’ un vestito a strisce di seta
Che si agitano come ali nell’aria
Mi guardo allo specchio
E fra i riflessi di luce
Vedo due mani
Una bocca e due occhi
e le chiome bruciate
nascoste sotto un velo.
Nel cuore ho larghi ritmi
Di musica piegata
Sotto il cielo
della Giudea.
Oggi ho incontrato
Mille cavalieri che
hanno chiesto la mia mano
ma erano cavalieri sonnolenti
Che camminavano senza fretta
Per i sentieri dell’aranceto
Dalle loro bocche fuggivano
Lunghi singhiozzi.
O cavalieri!
Perchè vi vedo tremare
Perchè il vostro grido a volte
E' tanto monotono?
Perchè ripetete sempre
la triste cantilena?
“Qualcuno ha visto per caso
Le nostre gambe?
Se le incontrate dite che le aspettiamo
Non vogliamo cadere per terra
nè vederle riflesse
nell’acqua del Giordano

Friday, February 18, 2005

sgangherate parole

Dalla mia finestra
Guardo inquietamente la strada.
Il cuore si sparpaglia al vento
Lacerato da mille pugnali
Mentre io scrivo sciocchezze
E sgangherate parole
Subito incenerite al contatto coll'aria.
Parole che cadono
Inutili sulla strada
Come cadaveri di usignoli
Uccisi da uomini stanchi
Che vogliono violentare
Le rondini femminili
E le stanno sbranando
Con graffi e leccatine
Con morsi e desideri
Lasciatemi uscire dal guscio
Per vestirmi da guerriero
Aiutatemi ad aprire
Le porte di mille poemi
Sgangherati e femminili
Di un animale buono
salvato dal diluvio.

Thursday, February 17, 2005

piange piange piange piangendo

E' solamente un rantolo
Che esce dalle bocche
Delle ragazze miti
Che sognano incendi
Con curiosità ed eccitazione.
Che sognano incendi
E ascoltano turbate
I rumori del mondo.
Per loro hanno dipinto
Di blu verde e rosa
Le stanze degli ospedali
Piene di soldati ammalati
Che vanno verso la morte,
Verso lapidi con nomi di marmo
Ospedali pieni di gridi
E garza inzuppata di liquido
Rosso e giallo e blu.
E' solamente un soffio
Un liquido senza nome
Che scorre verso il mare

Sunday, February 13, 2005

Oh scorpione

Mi hanno assassinato
Hanno fatto a pezzi
La mia vita
E ora
Mi aspettano al varco,
Immerse fino al collo
Nell’arena,
senza pace.
Oh, scorpione
Lasciami pascolare
nel mio campo
Io odio la tua ombra
Ma ti prego
Non strappare i miei occhi,
Non far fuggire le rose
Non battere coi pugni chiusi
La piccola ebrea che trema.
Io amo i deserti azzurri
E ti prego, oh scorpione
Togliti la maschera
E non temere,
Io ti lascerò
Vagare nel mio campo
Ma non far impazzire l’usignolo
Ti lascero'
striasciare sotto i sassi
Ma non aspettarmi al varco
Oh scorpione

Wednesday, February 09, 2005

non stancarti di avere le gambe

D-o mi ha lasciato il cielo
D-o mi ha lasciato i mare
Le pianure e le valli
Ed io sono qui a guardarli
Con passione infinita
E curiosa
Ricordati di avere i monti
Ricordati di avere i fiori
Guarda come si aprono
Folli di sensualità
E di vita.
Congiungi le tue mani nell’aria
Come rondini solitarie
E invoca mondi
Scomparsi
Chiedi di riavere
L’eden che hai perduto
Ma intanto
Non stancarti di essere vivo
Non stancarti di essere umano
Non stancarti
Di avere un cuore
Anche se lo vedi avvolto
Nel panico freddo
Non stancarti avere una bocca
Umida d’amore
Non stancarti di lambire
ogni giorno
la morbida terra

l'uomo malvagio cavalca

Io riesco a volare
Anche senza le ali
Perchè ho imparato
A fuggire
E a urlare:
Oh, creature del mondo
Guardate!
L’uomo malvagio
Cavalca
A fianco della morte.
Ma chi è stato?
Da dove è venuto?
Lasciatemi almeno sentire
L’acqua che rimbomba
E il vento sugli eucalipti
Lasciatemi guardare
Dove volano gli angeli
In questa mia notte
Intima
Piena di brividi d’amore
La notte è fatta per dormire
Non voglio camminare nel buio
Ascoltando i suoi passi

Monday, February 07, 2005

Il mondo si e' rotto

Il mondo si è rotto
In mille piccoli pezzi
Quella sera.
Come tremava la strada
E come eri bella
Nel tuo abito a fiori.
Ma sei rimasta morta,
Morta, sei rimasta morta
Sulla strada
Lasciandoci
Il tuo sospiro tenero
Il tuo sorriso banale
Di una ragazza qualsiasi
Con i suoi sogni osceni
Che amavi confidarmi
E la tua gonna fremente
Sotto cui nascondevi
Le tue cosce
Di marmo spezzato
Morta, sei rimasta morta
Sotto un cielo di diamanti
In una notte verde
In una notte qualsiasi.
A chi confidi ora
I tuoi amori
Piccola iris del Gilboa?
Chi cerchi di turbare
Con le tue storie
Di baci?

eretz Israel

Oh terra dalle cisterne profonde
E il vento negli aranceti
Terra di morti
Sopra gli stagni
Portami fiori di mandorlo
Portami grappoli d’uva
E tanto latte e miele
Nulla chiedo in cambio
Delle colombe bianche
Chiedo solo
Sere con tanti domani
Non voglio vedere uccelli
Morti sui rami
Non voglio vedere bambini
Che eternamente cercano
Le loro biglie di vetro
Sotto l’ombra
scura del male.
Lasciatemi in questo campo
Nel mio paese perduto
Non voglio vedere pugnali
Che ti trafiggono il cuore
Voglio vedere
Orizzonti di luce
Piangere ed amare
Non lasciatemi morta
Sulla strada
Con piccoli ferri nel petto
Dovreste ormai sapere
Che nessuno potrà piegarmi

Sunday, February 06, 2005

Il Giordano grida la notte

Qualcuno mi ha detto
Che il Giordano grida la notte
Perchè non riesce a scordare
L’azzurro Mediterraneo.
Nel suo percorso d’amore
Il Giordano scende
Scivolando nella valle
Verso il mare del Sale
Ha sempre lo stesso fremito
Sempre lo stesso ritmo
Un ritmo che pian piano
Si spegne
Fra le acque
del mare verde

Qualcuno mi ha detto che
Il Giordano piange
Di notte
Elevando al cielo
Ampie ellissi di lacrime
Piange
Per l’arcobaleno nero
Piange
per gli stagni
Prigionieri
Di tanto sangue
Attorno le montagne
Verdi, azzurre e gialle
Rosa, blu e bianche
Lo guardano intenerite
Vedendolo cadere svenuto.

Friday, February 04, 2005

alzale il vestito e guardala

Senti come canta il corvo
Tenendo per mano
La rondine?
Vedi la ragazza
Che suona?
Ora alzale il vestito
E guardala
Senza impallidire
Guarda il suo sangue
E non piangere
Cinque europei
E due arabi
Folli di rumori
Assordanti
L’hanno coperta
Di ombre
Non vedi le ferite che ha?
Non vedi il suo sangue?
Lascia che ti racconti
In accordi di puro alabastro
La sua melodia assente
Alzale il vestito e guardala
Nel silenzio della notte

Thursday, February 03, 2005

voglio cantarti il mio amore

Come e' dolce
Vederti
Cosi tenero
Con la rugiada
Nel vedere la tua forza
Meravigliosa
Fatta
Di intelligenza
E di luce.
Voglio cantarti il mio amore
Bagnato di cielo e di mare
Di giordano e kinnereth
Di infinito lontano
Che cerca di raggiungerti
Mentre io tento invano
Di nascondermi
Dietro il cedro e il limone

Tuesday, February 01, 2005

Cerco la mia agonia sull'erba

Cerco la mia agonia sull'erba
La cerco nelle foglie, nei fiori,
In quei fiori che crescono
Solo sul monte Gilboa.
Ricordo che una volta, correndo,
ho smarrito sul sentiero
I miei sandali biblici
Avevo fretta di assistere
alla scena di David e Shaul
Che si sfidavano collerici
nella valle di Yizreel
Mentre l’anima mia
si avvolgeva di brividi azzurri.
Chi mi aiuta a cercarlo
Il piccolo sandalo biblico?
Aiutami tu a ritrovarlo
O almeno ridammi
L’accento puro
Di quel primo sentire.
Aiutami a ritrovare
il latte e il miele
Che mi prodigavi un tempo
Con tanta abbondanza.
Aiutami a ritrovarli.
Il vero dolore sta altrove,
Piccola iris del Gilboa
Appoggia il capo sul guanciale
E soffoca il tuo urlo bianco
Non pensare ai violini
Senza corde
Ai pianoforti
Senza tasti
Alle ragazze
Senza gambe
Pensa al groviglio di baci
Quando la sua bocca
Si legherà
Dolcemente
Alla tua