Saturday, November 26, 2005

Ma tu sei rimasta morta

Vestita con un abito a fiori
Pensavi che il mondo
Fosse bello
Sotto il cielo limpido e puro
Pensavi che i sospiri d’amore
Fossero eterni,
Ma sei’ rimasta morta,
Quella sera tu sei rimasta morta.
Sembravi un manichino nudo
Caduto dalla vetrina di fronte,
Avevi i capelli gelati,
Un pugnale di ferro nel cuore.
E un sorriso incredulo
Sulle tue labbra di fragola.
Cercai di affacciarmi
Ai tuoi occhi
Aperti per lo stupore
Del colore del miele
Ma tu sei rimasta morta
Con tante schegge nel petto.
Cercai di coprire
Il tuo pudore inerme
Con mani delicate
Ma tu sei rimasta morta
Lasciando nell’aria
Odore di sangue
E tanti coltelli nel cielo.
Vestita con un abito a fiori
Pensavi che il mondo
Fosse bello
Sotto il cielo limpido e puro
Pensavi che i sospiri d’amore
Fossero eterni.

Friday, November 25, 2005

Il vento nudo geme

Il vento nudo geme
Fuggendo dalle onde
Come se fosse uscito
Da un naufragio di sangue.
Spezza la schiena
Delle gabbiane bianche
Che singhiozzano in sogno.
E quando giunge l’aurora,
Vacillando,
Sulla riva del mare,
Le strade sembrano corde
Di un immenso violino
I negozi non respirano ancora
E i manichini nelle vetrine
Aprono gli occhi
Svegliati dallo spavento.
Stendono nella penombra
Mani di gelo
Mentre le viole e le rose
Fuggono dai balconi
Il vento nudo geme
Il vento nudo geme

Wednesday, November 16, 2005

Se il mio petto avesse vetrate di cristallo

Se il mio petto avesse
Vetrate di cristallo
Vedreste la mia terra
Ricoperta di gelsi,
Bagnata di acute passioni,
Vedreste cavalieri grigi,
Nobili e modesti
Consumarmi le labbra,
Vedreste gabbiane bianche
Che si risvegliano all’alba
Credendosi rose,
Credendosi alberi e fiumi.
E le vedreste
Baciare il vento
Nelle notti d’incenso.
Oggi l’anima mia
Si veste di tremore
Si adorna di pianto
E i sogni della notte
GiĆ  prigionieri in gola
Si aprono a passi lenti un varco
Fuggendo come fantasmi.
Cosa farei se non avessi il giorno
Se non avessi questa luce
Armoniosa
Che mi sento dentro
La notte e fuggita
Attorcigliandosi ai miei capelli
Baciando le mie cosce bianche
Sotto un lenzuolo azzurro
Ma prima di sparire
Ha voluto colpirmi alle spalle
E io ho tanta paura
Di morire qui sola.
Se il mio petto avesse
Vetrate di cristallo
Vedreste la mia terra
Ricoperta di gelsi,
Bagnata di acute passioni,
Vedreste cavalieri grigi,
Nobili e modesti
Consumarmi le labbra,
Vedreste gabbiane bianche
Che si risvegliano all’alba
Credendosi rose,
Credendosi alberi e fiumi.
E le vedreste
Baciare il vento
Nelle notti d’incenso

Wednesday, November 02, 2005

la speranza cercatela

La speranza cercatela
Nella mia fronte,
Cercatela nel mio petto
Cercatela nel mio cuore,
Nel sangue sparso
Fra i rami spezzati,
Negli uliveti mossi dal vento
Negli infiniti toni grigi verdi
E azzurri della terra,
Nelle domande senza risposta.
Da questa tragica frontiera
Io percepisco il mondo
E nascondo la speranza
Nel mio giardino irreale
Di fantastica ampiezza
Un giardino immenso
Che contiene alberi e fiori
Gabbiane fatate e corvi
Esseri mai visti
Che attendono curiosi
Di assistere alla catastrofe
La speranza cercatela
Nella mia fronte
Cercatela nel mio petto
Cercatela nel mio cuore
Nella melodia di un canto
Nel ritmo monotono
Verde grigio di paesaggi
Avvolti nella nebbia.
La speranza cercatela nell’inarmonia
Nell’ossessionante ripetersi
Della stessa nota,
Nelle modulazioni tristi,
Avvolte nel mistero
Nell’enigma sempre vivo della vita
Nell’amore e nella morte
La speranza cercatela
Nella mia fronte
Cercatela nel mio petto
Cercatela nel mio cuore
Nella melodia di un canto.