Sunday, January 22, 2006

Quella sera

Quella sera
Nel tuo abito a fiori
Mi parlavi del ragazzo italiano.
Ridevi
Fremente,
Ubriaca d'amore
Battevi il ritmo con la testa
Sognando di danzare con lui.
Poi ci fu
Un fremito
Un grido nell'aria
Tremò il negozio di fronte
Tremò la luce del lampione.
E da infinite finestre
I cuori degli ebrei
AssistetteroIncapaci
Alla tua perdizione.
Non feci in tempo a gridare,
Credevo di averti smarrita
E ti cercai
Fra i libri bruciati
Fra i brandelli di carne
Fra i pezzi di violino spezzato.
Ora voglio cercarti nelle foglie
Voglio cercarti nei fiori
Voglio cercarti
Fra le acque tranquille e lente
Del Giordano che tu amavi tanto

Storie di aerei veloci

"Il mio compagno di banco Alberto Limentani mi faceva morire d'invidia nel 1948 (terza elementare di fronte alla cupola del Panteon) quando mi dava a bere che di notte lui correva in aereo a combattere in Israele e tornava la mattina con lo stesso aereo"


Quando veniva il mattino
Il suo giovane amico
Gli raccontava storie.
Nelle sue storie
Non c'erano draghi
Non c'erano fantasmi
Non c’erano lupi cattivi
E neppure orchi malvagi.
C’erano solo bambini
Che rischiavano la vita
Ogni notte
Per salvare Israele.
E lui, nel sentirle,
Morendo quasi d’invidia,
Sgranava gli occhi
Per lo stupore.
Erano storie di aerei veloci
Che atterravano in grande segreto
Nella valle di Armegheddon.
In quelle notti d'argento,
Il bene era portato in volo
da grandi angeliche ali
Per rinchiudere il male
In oscure caverne.
E lui, ansiosamente,
Attendeva l’alba
Per riascoltare in estasi
La storia delle notti di fuoco
Del suo eroico piccolo amico
Che si avventurava ogni notte
In imprese rischiose
Per salvare i bambini buoni.