Tuesday, September 26, 2006

Istrice solitario

Sullo sfondo
Di vecchi olivi
Avevi gli occhi aperti
Affondati nell'ombra
E la luce
Si spegneva
Pian piano
Nei tuoi occhi
Di gazzella atterrita.
Istrice solitario
Tu mi ricordi Israele
Come Israele
Hai un cuore antico
Con valli e ruscelli
Un cuore che ride
E canta alla vita
Sullo sfondo
Di vecchi olivi.
Istrice solitario
D-o non ti lascia solo
È solo stanco delle tue grida
E si è addormentato.

Saturday, September 23, 2006

Seicentotredici cavalieri

Seicentotredici cavalieri
Coperti di luce verde
Corrono sulla collina
Decorando con risa
L’aria mansueta
D’autunno.
Ed io, che stavo
Dormendo
Il loro passo seguii
Per sentire l’odore d’incenso
E trasformare in parole
L’acqua della tristezza,
Per condensare con lettere
Piccole gocce di pianto.
Seicentotredici cavalieri
Coperti di luce verde
Corrono sulla collina
Trascinando con sé
Sotto bianchi mantelli
La pace
Pensosa
Umile
Mansueta
Serena
Seicentotredici cavalieri
Coperti di luce verde
Mi hanno portato stamane
Verso infiniti
Impossibili
Di pace fatta canto
Di miele di stelle.
D-o onnipotente
Perchè hai nascosto la pace?
Non vedi che sto morendo
Morendo
Morendo
D’amore per lei?

Monday, September 18, 2006

Oriana e' salita sui monti
In una citta' protetta
Dal profumo
Indicibile di d-o
Oriana, Oriana
Amara profetessa
Inascoltata e derisa
Oracolo avvilito
Ed umiliato
Dal sonno del silenzio
Dall’odore
Nauseabondo
Del male.
La prima cosa che vedesti
Quando sei nata
Furono piazze e ponti
Statue e giardini
Della tua Firenze
Ma col passare del tempo
Vedendo la libertא
Scricchiolare e gemere
Ferita
Nella fogna cittadina
Sei fuggita lontano
Superando la barriera
In cui abitava il dolore
L’angoscia le cicatrici
Gli artigli miserabili
Del male.
Poi hai voluto tornare
Per rivivere i profumi
Di allora
Per risentire gli accenti
Dei primi sorrisi d’amore.
Firenze ora attende
Che tu passi, Oriana
Con la tua voce forte
Amara profetessa
Inascoltata e derisa
Oriana e' salita sui monti
In una citta' protetta
Dal profumo
Indicibile di d-o

Sunday, September 17, 2006

Voglio dimenticare

Voglio dimenticare
Questo piccolo
Strano mondicello
Di teorie
Manifesti
Progetti
Bandiere bruciate
Forze dell’Unifil
Falsi profeti
Gole tagliate
E mani sporche
E guardarti, Gerusalemme,
Respirare il tuo splendore
Antico
Mia eletta
Città d’oro
E di rame
Dalle tue colline
D’argento
E verde scuro
Vedere come lenta
Sale la nebbia
Sugli olivi
Per le tue strade
Voglio vedere
Come trema il hamsin
Distribuendo incenso.
Gerusalemme,
Mia predestinata
Amante antica
Rotondo universo
Assoluto,
Integrazione
Sublime di d-o
Splendore lirico
Trasparente
Della materia
E della mia vita
Voglio dimenticare
Questo piccolo
Strano mondicello
Di teorie
Manifesti
Progetti
Bandiere bruciate
Forze dell’Unifil
Falsi profeti
Gole tagliate
E mani sporche
E guardarti, Gerusalemme!

Thursday, September 14, 2006

Yerushalaim

Yerushalaim
Yerushalaim
Aprimi le tue porte
Yerushalaim
Non temere gli uomini
Che hanno serpenti
In bocca
Veleno nelle parole.
Ci sono io
Amore mio solenne.
Amore mio stupendo.
Negli angoli più bui
Del mondo
Ho conosciuto
L’orrore
Di starti lontana,
Ora sono qui
E vorrei morire
Pronunciando
Il tuo nome.
Io non domando
Io voglio
Voglio
Respirare la tua aria
Dissolta nel miele
Addormentarmi
Ogni notte
Ai suoni
Delle tue arpe
Ebraiche
Col vento fresco
Sui tetti dorati
E col tuo viso
Sulla mia bocca.
Che lo sappia la luna
Che lo sappia il sole
Che io ti amo
Mia eterna
Città della Pace
Yir hashalom
Yerushalaim
Yerushalaim
Non piangere nel buio
Hai un avvenire di diamanti
Rive di amore ti attendono
Yerushalaim
Yerushalaim

Tuesday, September 12, 2006

Se solo potessi piangere

Se solo potessi piangere
La poesia uscirebbe urlando.
Stanotte sono riuscita
Ad accumulare l’oblio
E sulla riva del fiume
Li ho visti passare tutti:
Ventiquattromila
Ragazzi
Infradiciati nel buio,
Con le vene trafitte
E bocche di dolce miele
Se solo potessi piangere
La poesia uscirebbe urlando
La luce d’agosto
Distesa sull’acqua
Ha soffocato la vita
Sulle labbra di miele
Atteggiate a sorriso
Interrotto
Sommerso
Metafisico
Di ventiquattromila ragazzi.
Se solo potessi piangere
La poesia uscirebbe urlando
L’estate sta morendo
Non c’è più nessuno nei carri
Vuote sono le navi
E i campi di battaglia
Sono rimasti immersi
In sospiri ed in lacrime
La gente malinconica
E femminile
Si pone tante domande
Perchè?
Vogliono sapere
Perchè perchè.
Cellule di disperazione
Crepitano come foglie
Nelle profondità del petto
Se solo potessi piangere
La poesia uscirebbe urlando

Oh bianche gabbiane sul mare
Voglio affidarvi un compito:
Mutate il colore dell’acqua
Cambiate il sapore dei baci
Portate la simmetria
Ma soprattutto
Cacciate l’uomo
Dal mondo
Spartitevi fra di voi
Il mare e la terra
I fiumi ed i monti
Se solo potessi piangere
La poesia uscirebbe urlando

Saturday, September 02, 2006

La violenza sorda

La violenza sorda
Nella penombra
Non conosce sonno,
Non ci dà tregua
E noi, come
Passeri
Agonizzanti
Schiacciati dal silenzio
Del mondo
Continuiamo ad amare
La vita
E la giustizia!
Anime strane
Con vacillanti
Espressioni
Di agnelli
Al mattatoio
Cantiamo ancora
L’azzurro addormentato
Della poesia.
Sotto l’ellisse della luna
Cantiamo
L’amara freschezza
Del nostro millenario
Sangue.
Non importa se la rugiada
Del mattino fugge sconfitta
E la morte nascosta
Si affaccia alle nostre case
Per raggelarci
Noi ancora
Andiamo cercando
Il volto
Femminile di d-o
La shekhinnah.
La violenza sorda
Nella penombra
Non conosce sonno,
Non ci dà tregua