Thursday, November 30, 2006

Brezza allegra sui gelsi

Brezza allegra sui gelsi
E una grande luce
Che esce ridendo dagli occhi
Mirti di sale
E viole di bellezza
Con tanta vita dentro.

Due uomini pazzi
Con appetito di morte
Danzano urlando
Su un mucchio giallo
Di spenti scorpioni
E bocche piene di pietre.
Trascinano con grida acute
I teneri belati
Degli agnelli di d-o.
La luna
Bianchissima
E molto pallida
A ritmo lento raccoglie
Il rosso sangue svenuto.
E un angelo un po’ sudato
Che aveva imparato il mestiere
Nella città emiliana di Budrio
Lava con acqua ed unguenti
Le bruciature alle gambe.
La notte è lunga
Non vuole morire
E il sole scuro di tanti singhiozzi
Chiude le porte del cielo.


Brezza allegra sui gelsi
E una grande luce
Che esce ridendo dagli occhi
Mirti di sale
E viole di bellezza
Con tanta vita dentro

Wednesday, November 29, 2006

Sentiamoci amici

Sentiamoci amici
Per un momento,
Intimi,
Dimentichiamo
Le distanze
E fingiamo di essere
Io e te
Soli
In una piccola stanza
Fra quattro pareti bianche,
Dove le immagini
Come acqua di tormenta
Salgono polverizzate
Nell’aria
In tutte le direzioni
Come passeri spaventati
Dal tiro del cacciatore.
Io e te soli
In una piccola stanza
Fra quattro pareti bianche
Dove io con modestia
E semplicità ti dia
Quanto di più profondo
Mi vibra nel petto.
Io e te stretti,
In armonia
Nel silenzio sonoro
In cui geme la poesia
Che il vento commenta
Piangendo
In un profondo pentagramma
Senza chiave.
Io e te soli in una piccola stanza
Fra quattro pareti bianche

Monday, November 27, 2006

Aprite i tetti, spalancate le porte

Chi si nasconde
Chi singhiozza
Nel fondo della valle?
Aprite i tetti
Spalancate le porte
E lasciatela entrare
Quella ragazza
Quella ragazza
Perchè possa scaldarsi.

Per i monti e per le valli
Va cercando
Le gambe di marmo
Abbandonate nell’aria
Quella notte il suo petto
E le spalle
Erano rosse di sangue.

Chi si nasconde
Chi singhiozza
Nel fondo della valle?
Il rumore del fiume
Si spegne
Al rumore di guerra
Svegliati brezza
Svegliati luna
E raccogli sotto il tuo manto
I gemiti di una ragazza
Quella ragazza
Quella ragazza
Che va cercando
Le gambe di marmo
Abbandonate nell’aria

Thursday, November 23, 2006

Ho visto il suo corpo fuggire

Una ragazza dal viso dolce
Sta raccogliendo fiori,
Nella pianura.
Il vento molto galante
La prende per la vita
E vuole portarla lontano,
Ma la ragazza non sente.
Quattro cavalieri passano
Con abiti azzurri e verdi
E la invitano con voci allegre
A fuggire con loro
Ma la ragazza non sente.
E quando viene la sera
Passa una dama verde
Con mirti di luna e viole
“Vieni con me” le dice
E la ragazza la segue.
Ed io che le stavo vicino
Ho visto il suo corpo
Fuggire
Come dissolto
Mentre portava un tesoro
Alla morte.

Saturday, November 18, 2006

Ho sete

Le stelle si sono spente
La notte del diluvio
Stampandomi nella carne
L’eco di quelle grida,
Lasciandomi in dono
Solo
Intricate spire
Di inutile lussuria,
Mummificata,
Vuota di profezia,
Stanca di poesia.
Ma mi è rimasta la sete
Sete di aromi e di risa
Sete di nuove poesie
Sete del canto luminoso
Tranquillo
Verginale
Sognante.
Sete di capire
L’anima del vento
L’allegria delle valli
Di prima del diluvio.
Che posso fare per
Riavere la mia perduta
Innocenza?
Che posso fare per risentire
Il calore di sguardi ridenti,
Per riportare la luce alle fonti,
Rivedere la luna
Di prima del diluvio
Giocare a nascondino
Con le stelle infantili
E le nubi?

Thursday, November 16, 2006

preparate bare e sacchi di plastica

“Israele deve essere cancellato dalla faccia della terra. È una nazione di bestie senza alcun valore umano, è una disgrazia per il mondo moderno".
"Combatteremo contro il cosiddetto Israele. Lanceremo i nostri razzi e i nostri martiri sacrificheranno la loro vita molto all'interno delle nostre terre occupate: colpiranno a Giaffa, a Haifa e dentro Ashdod. La battaglia continuerà. Non abbasseremo il fucile. Tutti noi siamo martiri potenziali. Presto arriverà la nostra vendetta: preparate bare e sacchi di plastica".

“Ebrei, razza maledetta.
Preparate bare e
Sacchi di plastica”
Urlano gli scorpioni
E il figlio dell’uomo tace.
Sotto gli olivi il Giordano
Recita il suo canto
E le ragazze innamorate
Ricamano
Sentieri di seta
Che portano al cimitero.
La morte sparge
Nell’aria d’autunno
La sua eterna canzone
Piena di orbite vuote.
“Preparate bare presto sarete sepolti
Sotto i rami di gelso.
Le tombe vi guaderanno
Aprendo occhi di marmo”.
”Ebrei, nazione di bestie,
Preparate sacchi di plastica”
Sibilano i serpenti
E il figlio dell’uomo tace
Nascondendo un grottesco sorriso
Sul volto impietrito.
Escono i bimbi allegri
Dalle case
Spargendo nell’aria d’autunno
Le loro canzoni
E l’anima mia fugge
Senza soluzione
In un universo di alfabeti
Di libri e di parole
“Preparate bare esacchi di plastica”
Ripetono in coro i malvagi
E il figlio dell’uomo tace.
“Vi colpiremo con pugni chiusi
Ragazze innamorate
Bambini allegri
La tomba vi guarda
Con occhi molto aperti
“Preparate bare e sacchi di plastica”
Ripete il ritornello
E il figlio dell’uomo tace

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