Tuesday, July 28, 2009

Quando io sembro


Quando io sembro

Così triste e sognante

È perché il vento

Ha trasformato in violino la mia città

Servendosi delle strade

Come di grandi corde.

E’ perchè il mare ha suoni vaghi

E sembra avvolto

In un soave sortilegio

Di luce scura.

È perché il Giordano geme

Nel suo percorso assurdo

Che lo porta ad unirsi

Al suo mare verde.


È perché il mio spirito fluttua

Sulle torri d'oro e di rame


Della città della pace


Yerushalaim, ir shalom

E’ perchè la nebbia

Sale lenta dalle acque

E gli alberi già svegli

Muovono languidi i rami.

È perché l’aria intona arpeggi

Di vibrazioni ellittiche


Appassionate e tragiche.

È perché i peschi

Del mio giardino

Hanno lasciato cadere

I loro frutti di seta

E gli alberi del mio bosco

Trattengono il respiro


Riempendo l’atmosferaD’incenso.

Friday, July 17, 2009

Un giorno, un fatidico giorno

Un giorno, un fatidico giorno
Una gattina rossa di pelo
Prese a contorcersi
Dal dolore.
Non vorrei spaventarvi
Narrandovi la sua storia,
Vi metterei di cattivo umore.
La gattina, quel giorno fatidico
Fu aggredita da mille scorpioni
Che uscirono gialli gialli
Da oscuri nascondigli,
Mentre lei, ignara di tutto,
Mollemente adagiata sul prato,
Cantava le lodi di d-o.
Nessuno dei suoi amici
Si sarebbe immaginato
Un destino così crudele
Proprio a lei
Che si accontentava di poco
E del mondo non gliene importava:
Non leggeva neppure i giornali.
Da quel giorno la rossa gattina
Fu presa dalla paura
Ma siccome non era stupida
Si convinse che era possibile
Trovare direzioni
Molto più belle
Di quelle di prima.
Fu così che fece amicizia
Con una gabbiana
Che ogni notte la portava in volo
Nell'azzurro infinito del cielo.

Saturday, July 04, 2009

Iris del Gilboa

A coloro che hanno letto la mia poesia sull'Iris del Gilboa (come viene denominato dai botanici), voglio aggiungere un mio commento.

Il biblico monte Gilboa è un monte arido e brullo. Nella bibbia infatti si narra che David alla notizia della morte di Shaul e di Yonathan, figlio prediletto di Shaul, ai piedi del Gilboa, lanciò sul monte questo terribile anatema:

O monti di Gilboa, non più rugiada né pioggia sudi voi né campi di primizie,perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi,lo scudo di Shaul (Samuel II, 1, 21)

Da allora il monte è deserto e nulla vi cresce, eccetto a primavera un fiore chiamato Iris del Gilboa, un fiore che cresce soltanto in questa zona in cui il deserto e la flora mediterranea si baciano. Noi israeliani, rispettosi della parola di David, non vi abbiamo mai piantato nulla.

Friday, July 03, 2009

la luna sospira sempre

In cima al monte Gilboa
La luna sta morendo
Morendo
Morendo d’amore
Per lui,
Il piccolo fiore che cresce
Che cresce soltanto
In cima al monte Gilboa
E’ un fiore indeciso e schivo,
Di giorno si veste di sole
Di notte indossa la luna
E quando la luna lo vede
Solleva con mano tremante
Il bordo della sua gonna
Per riflettere il fiore
Il suo fiore
Sulle sue curve e cosce
Di puro e chiaro cristallo.
E mentre la luna lo guarda
Languidamente piange
Versando su di lui
Piccole gocce e perle
Di tenera fresca rugiada.
In cima al monte Gilboa
La luna sospira sempre
Perché sta morendo
Morendo
Morendo d’amore
Per l’Iris del Gilboa

Incubo

Nella gialla arena deserta
Mille scorpioni infuriati
Volevano darmi la caccia
Ma era solo un incubo
Ed al mio risveglio ho trovato
Il fremito delle tue braccia.
Ho visto il tuo manto vuoto
E la tua voce fuggire
Lasciandomi disorientata
Nell’incubo tu mi guardavi
Spiegandomi che tutto è finito
Lasciandomi imprigionata
Nel mio dolore di polvere.
Ma era solo un incubo
Ed al mio risveglio ho trovato
Il fremito delle tue braccia.
Nell’incubo tu mi dicevi
E’ giusto evitare il piacere
E’ giusto evitare la vita
E i nostri amori domani
Saranno coralli induriti
Ma era solo un incubo
ed al mio risveglio ho trovato
Il fremito delle tue braccia.
Mai ci sarà al mondo
Una notte simile a questa.
Notte di vetri,
Di piedi staccati,
Notte di sangue
Cristallizzato,
Notte di mani gelate
Notte di sangue cieco
Mai ci sarà al mondo
Una notte uguale a questa.
Un orchestra lontana lottava
Drammaticamente
Con violinisti impazziti
E sulla costa del mare
Cantavano gli assassini
Ma era solo un incubo
Ed al mio risveglio ho trovato
Il fremito delle tue braccia.