Wednesday, June 30, 2004

A Ronit

I miei occhi sono spalancati in uno spazio di nebbia, in un orizzonte di latrati e cerco di ricordare il tuo volto, quel giorno, tu stavi ridendo. Poi ho sentito che qualcosa si spezzava e all’improvviso tanto sangue, il tuo sangue, il nostro sangue, il sangue di Israele. Stanotte ti ho sognato. Camminavamo assieme, mano nella mano, lungo la spiaggia di Tel Aviv, e poi io mi svegliavo soffocata dal ricordo di te.

non danzare Israele,
non cantare,
rimani fermo
in silenzio.
Per la lotta abbiamo tempo anche domani.

Sigal




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