Saturday, December 25, 2004

Nella citta' di Beit Lechem

Nella città di Beit Lechem è nata
L’innocenza degli uomini.
Lunghe ombre affilate
Sfilano dal nero orizzonte.
Sotto le tremule luci dei candelieri
Le fanciulle cristiane danno al bambino
I loro mantelli di lana
E lasciano scoperti
I ventiduemila innamorati
Che dormono per sempre
Sotto la terra riarsa.
Ecco che lungo una strada
Che porta a Gerusalemme
Passeggia, incoronato di cardi,
Il bimbo che ha rubato
L’amore degli uomini.
Ha gli occhi neri
E la sua voce è verde
Le acque del Giordano
Scorrono avvinghiate al sole.
E quando giunge la sera
Tremano gli eucalipti
E il denso miele d’Israele
Scorre profondo
Assieme al sangue
Di ventiduemila innamorati.
Ora la sua melodia
Dorme con tanti echi
Con toni di mare
E d i latte fresco
Il bimbo che ha rubato
L’innocenza degli uomini
Chiama sua madre
Ma ella non viene
Torna a chiamarla
Mentre suo padre beve
I suoi singhiozzi di pentimento.
Gettate gli aranci al vento
Gettate i candelieri in mare
La luna esce ed entra nella sua stalla
E fugge inorridita dall’ odore di narcotico
Dall’odore di sangue
La morte esce e entra nella sua bocca
E nasconde nelle sue chiome nere
Ventiduemila usignoli che piangono.
Le strade sono deserte
I cuori degli uomini si nascondono
Dietro tendine di seta
I sogni di un tempo lo cercano
E lo tengono avvinghiato alla vita
Un passero incandescente
Becca tremante il suo seno
E lo guarda con occhi rotondi
Strozzando il suo trillo in gola

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