Friday, August 18, 2006

L’aurora sale e scende

L’aurora sale e scende
Per le scale
Del palazzo di vetro
Che nella nostra lingua
Si chiama
Collina senza speranza
Tel belò tikvà
L’aurora sale e scende
Ma nessuno l’accoglie
Perchè non c’è domani
Nè speranza possibile.
La tregua ha divorato
Abbandonato Israele
Che ormai ha già capito
Che non ci sarà paradiso
Ma amori senza frutti
E libertà di fango
Israele ha già capito
Di essere sprofondata
In una grande melma
Di deliberazioni e leggi
Lasciandosi alle spalle
Sangue stagnante nei campi
Luce di speranza sepolta
Con catene e rumori
In un impudico sfida
Di deliberazioni e leggi
In un naufragio di sangue
Ora giungono scorpioni
E rospi
Che cantano stonati
Alzando grandi vessilli
In segno di vittoria.
Il bimbo piange e guarda
Con la voce sgozzata
Con tanti buchi profondi
Nella sua fronte bianca
Mentre la terra esala
Solo rumori di morte
L’aurora sale e scende
Ma qui nessuno l’accoglie
Perchè non c’è domani
Nè speranza possibile.

1 comment:

Unknown said...

Veramente bella questa poesia, purtroppo anche triste e vera...