Sunday, June 15, 2008

Oh, mia gabbiana spenta

Oh mia gabbiana spenta
Lascia ch’io canti
Il tuo sorriso di luna
Con parole che gemono alte
Seminando nel cielo d’estate
Ferite cristallizzate
E suoni acuti di nervi metallici.
Presto verrà l’estate
E i giovani del vicinato
Correranno gioiosi
Sulla tua spiaggia bianca
Per aprire le danze.
Ma nessuno vorrà danzare
Nessuno vorrà danzare
Perchè sei morta
Sei morta per sempre.
Ogni notte da allora
Il tuo sangue vien vacillando
E mi insegue furioso
Con tutta la morte addosso.
Ho portato sulla tua tomba
Il ragazzo di Zola Predosa
Che nel vedere
I tuoi occhi in penombra
In quella valle di sogno
Dove scoppiava il tuo riso
Di lussuria e di intelligenza,
Ha lanciato nell’aria
Stridenti urla maschili.
Oh mia gabbiana spenta,
Per me sei l’angoscia e l’ombra,
Non c’è calice che contenga
La mia pena impazzita
Nè alcun canto che spenga
Il ricordo di te.
Perchè sei morta
Sei morta per sempre.
Che d-o mi aiuti a scordarti.

4 comments:

Sympatros said...

Offro al dolore della poetessa, come balsamo alle sue ferite, come consolazione triste, ma dolce, un pezzo di musica classica famoso, ma in versione moderna: L'Adagio di Albinoni, cantato da Lara Fabian, una cantante appena conosciuta.
Diciamo che madre natura è stata particolarmente generosa e prodiga con questa donna, Lara Fabian, dandole una voce bella, capace di modulazioni profonde e allo stesso tempo estese, e poi, e perché no, dotandola di un fisico e di una femminilità prorompente. Diciamo che la sua interpretazione riesce a sollevare, grazie alla sua passionalità e alla potenza della voce, la melodia di Albinoni, di per sé eccessivamente triste.
L'immagine infinita della tristezza, nella forma melodica, mediata da una voce femminile profonda e intensa, tristezza assoluta e senza confini e, per questo, capace di generare un piacere grande, come solo le cose infinite, immisurabili sanno dare, perché appunto sono metafora e rappresentano la tensione dell'uomo, ma forse dell'Universo intero, verso un desiderio sconfinato e assoluto, non raggiungible e perciò motivo e causa di sconsolata tristezza, anche se gradita, come probabilmente direbbe Leopardi, sconsolata, che ha, però, stranamente una grande magia, un grande potere di consolazione.

http://www.youtube.com/watch?v=pLzgEyFOC58&feature=related

Anonymous said...

In parole povere... è bbbbona !

sigal said...

E' molto che non ti leggo nel blog di Guzzanti.
Grazie delle tue parole. Piu' che profonda e intensa, la voce di Lara e' banale e urlante. L'adagio e' bellissimo e Lara e' riuscita a turbarne l'equilibrio.
Ti aspetto nel giardino del guer.

Sigal

Sympatros said...

Lara Fabian, per me, è una perfetta sconosciuta, ma visto il tuo giudizio netto sicuro e negativo, ho fatto una piccola ricerca. Ecco un giudizio:
"La sua voce è una delle più potenti del panorama canoro mondiale."

Allora, se uno è educato alla compostezza della musica classica, all'assenza di sbavature e di eccessive e teatrali esternazioni sentimentali, è normale ed è difficile accettare l'Adagio di Albinoni " trasformato, banalizzato e rovinato" da una interpretazione moderna. Bisognerebbe educare il gusto e l'orecchio anche a questo tipo di canto. Ti capisco. Sulla voce e sulle possibilità della cantante, il mio giudizio dissente decisamente dal tuo.

Da Guzzanti non ci vedremo più.