Wednesday, July 07, 2004

Lettera aperta agli ipocriti del mondo

Ho dovuto subire guerre, sgozzamenti, ho dovuto pagare col sangue di 22 mila ragazzi israeliani, ha dovuto assistere ad autobus che ti esplodono davanti a casa, ho dovuto accorrere a consolare amici senza gambe, braccia e volto ed in cambio a tutto questo ho offerto la pace. Si, la pace, perche’ la pace ha un suono magico ed e’ difficile resisterle e non perdere letteralmente la testa solo al suono di questa parola. E quale risposta ho ricevuto? Solo rifiuti accompagnati da nuova barbarie, da nuovi tentativi di gettarmi in mare, da nuovi massacri. Quanti sgozzamenti di ebrei dovranno ancora avvenire perche’ tutto questo abbia fine? Quante terre dovro’ offrire agli arabi per avere la simpatia delle nazioni? Dovro’ cedere tutto, annullarmi, autoeliminarmi? E’ questo quello che volete? Volete che smetta di difendermi? Che non faccia alcun tentativo di fermare la mano degli assassini? Che offra altri fratelli in olocausto, che appoggi la testa sulla pietra sacrificale in attesa che mi venga recisa?

Io il mio insegnamento non lo traggo dal vangelo, “non offro l’altra guancia”. La guancia di un morto poco vale. Preferisco seguire gli insegnamenti del talmud che affermano con grande realismo e saggezza se “qualcuno viene per ucciderti, precedilo e uccidilo" Haba lehorghechah haqdem lehorgo?

Dedichero’ la mia vita a sradicare ogni tentativo di uccidermi. Chiunque colpisce israele verra’ colpito con determinazione, con tutti i mezzi possibili, anche a costo di far crollare il tempio

ויאמר שמשון תמות נפשי עם פלשתים
Che io muoia con i filistei
Giudici 16, 30


Sigal

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