Thursday, September 29, 2005

Biglietto di andata e ritorno

Ho voluto tornare ed ho visto
L’aria del mare
Soffiare lenta,
Avvolta nel mistero.
Sembrava un mare nuovo
E più vero,
Ma era il mio stesso mare,
Antico,
Affogato nella sua sabbia bianca.
Ho voluto tornare ai miei fiori,
Al sangue che geme cantando
La muta canzone
Di mille cavalieri morti.
Ho voluto tornare
Alle mie arpe vive
Ai coralli nelle tenebre,
Ai violini senza corde
Ai pianoforti muti,
Al mio Giordano che avvolge
In interminabili spire sessuali
Le sponde del Mare del Sale,
Per poi cadere svenuto
Sulle ali ferite delle gabbiane.
Ho voluto tornare
Ed ho visto
Che qui è successo
Quel che succede sempre:
Sono morti quindici agnelli
E quindici gattine rosse
Sono state giustiziate.
Ho voluto tornare
Agli animali e ai torrenti
Ai miei compagni morti
In quella notte lontana,
Folle di gelsi
E di caldi rumori.
E ti canto Israele
Perchè ti sento fino al midollo
E non vorrei traslocare
Neppure sulle stelle.
Dentro di te non mi importa
Morire
Come non mi ha importato
Nascere.
Ascolto la natura
Sgranando gli occhi.
Ho voluto tornare,
Israele,
Curva dei miei sospiri,
In una carrozza di latte e di miele
Mentre le palme attorno
E gli olivi
Son diventati cicogne
E hanno iniziato a volare

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