Sunday, January 30, 2005

butto per terra i vestiti

Come e’ grande la notte
Come e’ solo il mondo
Quanto di me darei
per vederti
In questo istante
Dormire
Vedere le tue mani nervose
Piene di tante promesse
Coordinate
Bellissime
Vederti magnifico
E tremendamente vivo
Io di te non ho nulla
Come mi angoscia
Pensare a te
In quest’ora della notte
Quanto darei
per congiungere
la mia aria alla tua
Per udirti respirare

Friday, January 28, 2005

i petali cadono al suolo, petalo dopo petalo

La notte cade piangendo
Nella mia camera
Mentre la morte ronza
Collerica
Vertiginosamente
Pallida

La notte si nasconde
Dentro alle mie coperte
Sembra un’aquila
Mitologica
Che nasconde fra gli artigli
Il mio amore impossibile
Assediato dalla paura
Mentre io canto sillabe
In attesa che il nuovo giorno
Penetri in me
Dolce come il miele
Grondante di latte buono
Imbevuto di speranza
Perdutamente mio.

Thursday, January 27, 2005

Gerusalemme, corona di luce
Dammi il tuo petto squarciato
Dalla solitudine invadente
Concedimi le tue braccia di pace
Illuminate dal sole invernale.
Riempi di materia trasparente
Il mio cuore che in te si è fuso.
Come sei trasparente
Oggi, o mia Gerusalemme!
Oggi l’anima mia ti abita
Con i suoi sogni
Mentre lui da lontano
Fruga, dolce e concreto,
Nei miei sogni
Scostumati.
Non temere, Gerusalemme
Il pericolo è fuggito
Dalle tue cupole
E dai tetti
Qui dalla mia finestra
C’è la mia vita che arde
Oggi sei mia, Gerusalemme
E io ti sfioro
Spiegata in volo.
Dopo lunghe trattative
D-o mi ha concesso le ali
E me le ha date
In cambio
di una rinunzia,
Perchè non c’è dare senza avere.
Dolcezza delicata, mia sognante
Città d’oro
Lasciati conquistare da me
Io in te rinasco
In questa tua luce incredibile
Sotto il peso puro del tuo cielo
Io, piccola vita inutile,
Mi lascio scivolare fra le tue braccia
Tu a me sei destinata
E io per te
Mi sto logorando il cuore.

Saturday, January 22, 2005

Sangue che guarda

Sangue che guarda
Sangue che cerca
Sangue che geme
E s’infrange
ai piedi dell’aurora.
Sangue
che bussa alla porta
Perchè non vuol vedere.
Se ne sono andati i cammelli
Che mordono gli intrusi al collo
Il paesaggio è vuoto
E tu sei rimasta sola
Nella solitudine secca
Cercando disperatamente la luce
Tu cerchi cerchi cerchi
Cercando le tue
Le tue gambe recise
dalla radice del corpo.
Sono due anni che piangi
Nel cimitero
Nessuno riesce a farti tacere
E io tremo con la paura
Di una ciocciola senza conchiglia.
O mondo mondo mondo
O amore, che ferisce
O vita vita, vita
O amore dell'anima mia

Friday, January 14, 2005

la citta' sta bruciando

La città sta bruciando
E una donna piange
Assassinata da un sogno
Che inciampa nella realtà.
C’è un dolore vuoto nell’aria
E nei miei occhi
Ronit
Yonathan
Yuval
Ronit sul selciato
Yonathan in un campo di grano
Yuval appeso nel vuoto
Tutti e tre toccati
Colle mie mani
Tra giardini
Di gigli
E di viole
Uno
Due
E tre
Vi ho visti sparire
Cantando
Bevevate acqua alle fonti
Il latte tenero della mamma
Ora c’è solo solitudine.

Vi lascierò vagare
Ma prima voglio cercare gli scorpioni
Che vi hanno oscurato le tempie
Io sono un’anima strana
Appesa nel vuoto
Senza radici
Piccola, piccola
Anima tiepida
Che ama il deserto azzurro
La danza curva del mare
Azzurro senza storia
Cammelli sonnambuli
Inzuppati di disperazione
Che nessuno dubiti
Della mia angoscia
E del loro sangue
Della violenza
Che ha ingoiato
Piccolo pezzi del mio cuore
Il silenzio obliquo
Sputa sulle finestre
Si alza un muro
Impassibile
Pr fermarli
Per non vedere farfalle
Schiacciate
Sui vetri della mia finestra

Gennaio bussa tremando

Ronit piena di gioia
Esce sulla strada
Raccontando all’amica
La sua avventura italiana.
La sera folle di desiderio
E di melagrano
Cade svenuta
Guarda le nubi
E il mare
Nella città in festa.
Non riesce a sopportare
Il bagliore di quei corpi di giglio
E morde furiosa il vento
Sulle tegole dei tetti


Camminano le due ragazze
Lasciandosi alle spalle
I loro sogni fugaci
Il loro desiderio di baci.
Gennaio bussa tremando
Alle porte della città
Poi svolta l’angolo
Ferito dall’odore amaro
Di fiori recisi.

La città del peccato
Accende le sue luci azzurre
Violini di cristallo
Feriscono l’aria.
Corri, Ronit, corri
Non lasciarti prendere per mano
Dall’uomo cattivo
Con le sue lingue di fuoco.

Voci di morte risuonano
Nelle strade affollate
Avverrà fra poco
Avverrà fra poco.

Ronit cade
E con gli occhi socchiusi
Guarda le nubi
L’aria diventa fredda
E impazzisce.

La ragazza ruzzola sul selciato
Il corpo pieno di viti
E lascia tracce di sangue
Che feriscono la strada.
Angeli dalle grandi ali
Portano piccoli fiori
Alla città in festa
Lasciando indietro
Fugaci petali rossi
La ragazza geme
Nel silenzio mutilato
E spezza l’argento
Puro delle parole
D-o ti salvi Israele
D-o ti salvi, città del peccato

Friday, January 07, 2005

Come sono belle sotto la luna!

Lungo la strada alberata
Cammina il malvagio
Incoronato di fiori appassiti.
Il mare rimane immobile
vuole assassinare la morte
e non riesce a sopportare
tanta vergogna.
Dove andrà il malvagio
Sotto il cielo piagato?
Due ragazze camminano ignare
Per le strade di Yafo.

Come sono belle sotto la luna!

Tutto tace ora,
Ma presto il grido sarà terribile
Quando il malvagio
Stringerà nella mano
Il vostro cuore nudo.
Ecco che giunge, attente!
Ecco che precipita
Con la mano contratta
Per nascondere la grande lama che
Vi taglierà il collo come fosse
Un docile ramoscello.

Come sono belle sotto la luna!

Ecco il fuoco che entra
Incendiandovi la profondità del corpo.
Le strade sono deserte
E dietro le finestre spiano
I cuori degli ebrei
Che assisteranno incapaci
Alla perdizione degli uomini.

Come sono belle sotto la luna!

Monday, January 03, 2005

D-o mio

Amico, la notte non respira ancora
E già mi vergogno.
Non allungare le braccia
Non avvicinarti
Perchè io mi vergogno.
E’ necessario camminare svelti
Sulle strade che scendono al mare
E’ necessario scendere le scale
Senza timore
E’ necessario imprigionare i piedi
in minuscole scarpe
per ballare la hora.
Io voglio offriti il mio volto
Sollevando l’angoscia della mia vergogna
Lascia che io ti spii dalla finestra
E nasconda la mia ignominia
E’ meglio singhiozzare
Assassinando il male
Piuttosto che sopportare
La vergogna divorata dal fuoco
Di colpe mai commesse

Sunday, January 02, 2005

Mani inconcrete raccolgono...

Nelle strade in penombra
Fugge una ragazza
Inseguita da polvere nera.
Vuole passare inosservata
E chiede ai lampioni di spegnersi.
Gli orologi si fermano
Mentre la luna invade
I balconi e le piazze.
Il sorriso si spegne
E si traveste da rondine
Per non destare sospetti.
Nella via si radunano
Gli uomini di Zaka
Che vanno alla ricerca
Di una giovane nuda
Che geme avvolta
In un manto di fuoco.
Ecco che si avvicinano
E aprono mille braccia
Mani inconcrete raccolgono
Le sue gambe di cicogna
La sua carne di mandorle
Anche i muri singhiozzano
Nella città del peccato.
Io ti ho visto e ti ricordo
Ma se volete vederla
Cercatela nel mio cuore.