Sunday, December 14, 2008

Un giorno la morte busso' alla mia porta

Un giorno la morte
Bussò alla mia porta.
Vestita di perle e smeraldi
Sembrava una fata.
“Non volare”, mi disse
“hai un’ala ferita.
Con baci ed unguenti
Io ti curerò”.
Da allora comprendo
Il lamento del vento
Capisco i misteri
Dei campi infiniti
Ma spesso ripenso
Al mio mondo di prima
Un mondo di canti
E immensa allegria
Un mondo di baci
E di cosce frementi
Un mondo di versi
Tranquilli e sereni.
La morte un giorno
Bussò alla mia porta
Per togliermi l’anima
E l’innocenza.

3 comments:

Sympatros said...

Incamminarsi sui significati negati e camminare ..camminare, camminare sui sentieri della memoria, un tempo fioriti, quando (oh le protese speranze! ) il mondo sorrideva e senz'altro un senso, sì un senso, vi era , un senso vero, un senso sano, un senso che sapeva dii affetti, di immagini care, di persone che ti indicavano orizzonti lontani, traguardi sublimi, di conquista degni e di lotta, fresche fonti dissetanti.

Ma un altro coraggio, un'altra forza, un'altra avventura dell'animo ha incoraggiato a guardare con occhio disincantato quell'apparente giardino, ad andare per altri sentieri, sentieri, su montagne scoscese, dalle pietre aguzze, dove non cresce verde e dove i venti soffiano forte e dove si arriva sul far della sera, quando le ombre dei monti s'allungano e le angosce scendono rapide, ma arrivati lassù vi è la consolazione di non aver avuto paura dei lupi e di essere saliti in cima e dall'alto aver visto come stanno le cose.

Ps Esercizio pre-poetico, di uno che poeta non è!

Anonymous said...

Uno che scrive "un senso sano" di sicuro non è un poeta...

Sympatros said...

Hai ragione, hai ragione, i poeti hanno sempre il senso..... malato, non ci avevo pensato. Scherzo! Grazie di avere confermato..... ciò che io avevo affermato!