Saturday, August 20, 2005

Chiamate i corvi, chiamate i rossi leoni

La luna stanotte
Non riesce a trattenersi
E un raggio di luce violetta
Fugge dai suoi crateri,
Proiettando nel cielo
L’istante della circoncisione,
Del patto fra il bimbo e d-o.
Raccoglie stille di sangue
In un calice d’oro
E gli angeli nel cielo
Gli danno il benvenuto.
Un sarto specialista
Cuce per il bambino
Un abito bellissimo
Ricamato di stelle e di fiori
Mentre un cammello bianco
Piange di commozione.
La luna stanotte
Non riesce a trattenersi
E, spogliatasi dei suoi raggi,
Si mette nuda nel cielo
Cedendo il suo abito d’oro
Per coprire di luce bianca
Il bimbo circonciso.
Dai vicoli di Gaza
Escono gli scorpioni
Non imprecano come al solito
E dicono tutti in coro:
“ Lasciatelo dormire
Allontanatevi dalla sua casa
È il bimbo più bello
Che mai sia venuto al mondo”.

Vieni, ti voglio vedere
Il pericolo è passato
Io ti voglio vedere
Nel tuo biancore di luna.
Avvisate le rose
Avvisate i monti
Avvisate il Giordano
Avvisate la valle
Di Yizreael
Che ha visto me bambina
Correre coi piedi avvolti
Nei miei sandali biblici
Avvisate la città della pace
Chiamate le gabbiane
Chiamate i corvi
Chiamate i rossi leoni
Sono tutti invitati.


Fu in quel momento preciso
Che io capii di essere stata salvata
Anche se solo in sogno

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