Sunday, September 21, 2008

In biblioteca

Karmit seduta in biblioteca stava leggendo alcuni brani della “Biografia di Colonna e Mitelli” del Malvasia, scritta in un italiano contorto. Nonostante le difficoltà a comprendere il testo, Karmit provava una strana consolazione nel leggerlo, come se la lettura le riportasse in vita Tal che a Colonna e Mitelli aveva dedicato gli ultimi mesi della sua vita. Karmit cercò di immaginarla viva nella biblioteca dell’Università di Bologna, intenta a fotocopiare centinaia di pagine scritte in una lingua a lei del tutto sconosciuta. Non capiva perchè quella lettura la commovesse a tal punto. La attivano le ricorrenti immagini di bibliche e mitologiche, le descrizioni accurate dei dipinti dei due figuristi italiani. Rimase così per ore, seduta nella biblioteca fra i libri silenziosi. Poi appoggiò il capo sul tavolo e lentamente scivolò nel dormiveglia. Fu allora che la ragazza sentì la presenza gelida dell’angelo della morte, paziente e silenzioso. La luce del tramonto illuminava la sua capigliatura rossa. La faccia nascosta nell’incavo del braccio, il collo scoperto, sembrava una vittima sacrificale.

Cercai di immaginarla viva
In una giornata di sole,
Quando il mare verde danzava
Ebbro sulla nostra spiaggia,
O in quelle sere di sogno
Quando sulla riva del fiume
Ballavamo la hora
E i suoi lunghi ricci biondi
Si dondolavano lenti sotto i rami d’ulivo.

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