Thursday, September 18, 2008

Preghiera

Karmit si svegliò in preda al terrore Ai margini di un sogno aveva intravisto Tal. La vista dell’amica l’aveva riempita di spavento. Si svegliò di colpo, si alzò dal letto ed iniziò a pregare: “Sia lodato il tuo nome in eterno oh nostro d-o che hai creato angeli soccorrevoli che stanno sul tetto del mondo e in toni dolci e limpidi innalzano una sacra melodia”. Improvvisamente il significato di queste parole che ripeteva sin da bambina non le era più chiaro. Pensò che quella preghiera fosse stata scritta pensando ad una terra lontana, una terra di latte e di miele, ad un eden scomparso dal mondo. Che significato avevano per lei che abitava in una terra crudele che divorava i suoi abitanti? Aprì la finestra e vide l’aurora giungere vacillando sulla riva del mare, vide le strade i violini e i negozi ed iniziò a cantare:

Le strade sembrano corde
Di un immenso violino.
I negozi non respirano ancora
E i manichini nelle vetrine
Aprono gli occhi
Svegliati dallo spavento.
La morte entra ed esce
Dai bar e dalle case
E nelle strade deserte
C’è odore di sale e di sangue
Il silenzio è morso
Dall’abbaiar dei cani.
Il violino a distanza
Strappa lacrime ai sogni,
E sotto le torri di bronzo
Trema la mia poesia
E canta
Canta
Canta.

1 comment:

Enzo said...

Molto, molto bello! Quasi commovente! Spero tra un mese circa di vedere anch'io l'aurora vacillare sulla riva del mare!
Non vedo l'ora...!