Friday, May 13, 2005

Seagull

Io sono molto stupida,
Forse l’avete capito,
Non ho imparato ancora
Come mio padre a dire
“Andrà tutto bene, vedrai”.
Tanti pensieri
Mi girano per la testa
E i pensieri
Sono una cosa strana
Dovreste ormai saperlo.
Ora guardo la mia gabbiana
La guardo
Nei suoi occhi strani
E gli occhi strani
Mi guardano.
Occhi marroni
E occhi strani
I miei occhi e i suoi.
La gabbiana
Ha le ali impigliate
Sulla spalliera del letto
Sembra morta, poverina.
Tendo le mie mani
Verso di lei
E cerco di liberarla
E mentre cosi faccio
La gabbiana,
Che sembrava morta,
Comincia a respirare
Muove la testa
Verso la finestra chiusa
Per dirmi cosa vuole.
Io la apro e lei
Dispiega le sue grandi ali.
Eccola sugli alberi
Eccola nel cielo
In volo vero il mare.
Ma prima di sparire
La gabbiana
Rivolge verso di me
Ancora una volta
I suoi occhi
E mi guarda.
Io vado pazza per le gabbiane,
Perchè loro sono speciali,
Loro sanno volare
Mentre il mio destino è quello
Di scappare a perdifiato
Dai pensieri
E i pensieri sono una cosa strana,
Dovreste ormai saperlo.
Il mio destino è quello
Di essere poeta del nulla.
Meglio dormire
Fra le conchiglie del mare
Come fanno le gabbiane
Fuggire sopra gli alberi
In volo verso il mare.

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