Saturday, June 11, 2005

L’eden che immagino io

L’eden che immagino io
E’ un eden
Pieno di fonti
E di sorrisi
Che riempiono il cielo.
Un eden fatto di mare
E di saggi silenzi,
Di luce e di arena
E arditi leoni
Di cavalieri azzurri
E bei vestiti a fiori.
Un eden che non conosce
Strazianti addii
Ma solo piccole impronte
Addormentate e lievi
Di dolci carezze.
Le rose in quel mondo
Non fuggono prese dal panico
E l’innocenza non è mai
Macchiata dal male.
Nessuno colpisce le piccole ebree
E il male dorme svenuto
Sotto le stelle.
Il sangue sotto la pelle
Scorre vivo e sereno
E l’amore rotola ridendo
In campi di fiori.
Nessuno brucia
La clorofilla di vita
E le farfalle non precipitano
Terrorizzate
Sui vetri delle finestre.
Nessuno fugge
In quel mondo di sogno
E nessuno si chiude
In stanze sigillate
Per timore che
Le orme del male
Entrino dalle fessure.
I petali dei fiori
Compongono sulle nubi
Accordi circolari e perfetti
E il sole scivola
Dolcemente nei boschi.
In questo mondo di sogno
Nessuno è minacciato
Da pantaloni e giacche
Privi di testa
E le gabbiane
Non impallidiscono
In braccio alla morte.

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