Quanti incanti ha il tuo capo
Quanta ampiezza il tuo sguardo!
Io ho commesso l’errore
Di penetrare imprudente
Nei sogni della gabbiana
E l’ho capita e vista
Esattamente com’è.
Ho scoperto la sua passione
Insaziabile,
Il ritmo delle sue ali,
Il suo desiderio di dormire
Fra le braccia di una luce
Circolare e perfetta.
Fortunati coloro
Che dubitano dell’amore!
Fortunati i forti
Che non si sciolgono al sole!
Fortunati coloro,
Che scuotendo pensosi la testa
Dicono che
L’amore è impossibile!
Tu, mio gabbiano,
Sei fuggito lontano
E mai ti sarà dato sapere
Come ti avrei amato
Se tu non avessi lasciato
Cader morto
Un fiore appena sbocciato.
Sei un albero spento
Che solo produce
I frutti di silenzio
Sei il gran sacerdote
Del vuoto assoluto
Di parole e di voci.
E la pioggia scura del tuo silenzio
Mi lascia spaventata e confusa.
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