Saturday, June 04, 2005

Non ero io, non ero io

Quando ti han sotterrato
Nel fondo del mio cuore
Ho sentito allegria
Non ero io, non ero io
Ad essere avvolta
In quel bianco sudario.
L’indomani mi sono svegliata
E ritrovando il mio cuore,
Il mio viso e le mie braccia
Ho pianto sospirando di gioia
Mentre dalle mie ferite
Uscivano fili sottili
Di dolore lancinante.
Eppure volevo cantare
E cantavo,
Gabbiana,
Cantavo
Invocando l’amore.
E’ questo che vorrei spiegarti.
Rispetta la mia allegria,
Gabbiana,
Se vuoi ti regalo i miei occhi
Perchè tu possa vedere
La tenera rugiada
Che fugge ogni giorno dal sole
Perchè tu possa sentire
La carezza dell’aria
Che piange sui fiori recisi
E i venti abbracciati
Che dormono
Sulla nostra collina.
A te lascio i gemiti,
Gabbiana,
Dei fiori tagliati
Dall’odio
Dal furore
E dalla rabbia
Io sono viva
E la mia vita è vita
Io non voglio più piangere
Rispetta la mia allegria,
Ho già pianto abbastanza

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