Sunday, April 03, 2005

L'uomo, solo il figlio dell'uomo

Da oltre due anni
Nessuno dorme al mondo
Da oltre due anni la vede
Con il muschio alle tempie
E il corpo invaso
Dall’ultimo acquazzone.
Se chiude gli occhi la vede.
“Ma come è successo? Raccontaci”, le chiedo.
“Nulla di straordinario
Solo una ferita
Arrampicatasi
Fino alle radici del cuore
Tutto qui”.
“Raccontaci cosa hai visto”
“Nulla di straordinario.
La luce smisurata della luna
Gli angeli di zaka
Le sirene delle ambulanze
L’odore di bruciato
E i gemiti
Gente che fugge ed inciampa
Spinta dalle onde dell’urto
Bocche che si aprono
Angosciate
Dall’eterna presenza del male
Donne che cercano scarpe e borsette
Camerieri che fuggono,
Abbandonando i banchetti
E uomini che ordinano al bar
Lacrime d’uomo.
Tutto qui. Nulla di straordinario”.
“La tua storia è strana!”, le dissi.
“Minuscole bocche si aprono”
Continuò lei
“Angosciate dalla presenza del male
Cielo terso e puro
Identico e indifferente
Sopra l’impero primitivo di satana
Ignoranza frenetica e impetuosa
Tutto qui. Nulla di straordinario”.
“E chi ha fatto questo?” chiesi spaventata.
“L’uomo, solo il figlio dell’uomo”, mi rispose.

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