Saturday, April 30, 2005

non ho censurato il mio canto

Mille gabbiane mi guardano
Con occhi di dolore antico
Hanno grandi pupille
E i loro canti rompono
L’armonia del mondo
Io le guardo e vedo
Tante piccole vite in sordina
Vite sotto il mio cielo sacro.
Vite di una terra ferita
Che si espandono lente
Negli infiniti sentieri del cielo,
Mentre gocce di secoli
Le guardano impietosite.
Pensavo che d-o sentisse
I canti delle gabbiane miti
Che avesse pietà
E le lasciasse vivere
In questa terra fiorita.
Mia madre mi diceva
Che quando moriremo
La nostra anima inquieta
Andrà a posarsi
Sulle ali spezzate
Delle gabbiane miti.
Mi ha assicurato che
Nelle pianure del cielo
Tante gabbiane volano
In cerca di stelle
Ed io quasi stordita,
Inquieta e un po’ confusa
Ascolto il loro canto e dico:
“Dimenticate le stelle,
E’ meglio non pensarci
Tenetevi il vostro cuore,
Tenetevi il cielo azzurro,
Tenetevi i ruscelli,
E tenetevi i pini
E tenetevi anche
La vostra lussuria
Fatta ogni sera mistero.
Aprite gli occhi, gabbiane,
Riempite coi vostri sogni
I sentieri del cielo
E accontentatevi
Solo
Di un centimetro
Della più piccola stella

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