Friday, March 25, 2005

e d-o rimase silente

Camminavano due
Umili viole sognando
Una quercia virile.
Due bianche gabbiane volavano,
Due caste speranze tremavano
In quella notte lontana,
Piena di spasimi,
Di paesaggi umili
E casti,
Di aromi sereni,
Di ritmi emozionanti,
Da piccole perle
Di spuma d'amore.
E d-o che le guardava
si fece sangue
E depose sulla loro fronte
Parole di senso compiuto
E disse:
"Questa è la vostra strada".
Ma le gabbiane,
Troppo intente
A tessere ghirlande
Di allegria triste
Corone di tristezza
Bellissima,
Rimasero sorde al richiamo.
Poi giunsero gli arcieri
Con il capo coperto di nero,
Venuti da vicini villaggi
E attraversarono con spade
Il loro corpo di cristalli,
Di lune addormentate.
Sembravano astronomi antichi
Dal lungo manto nero
E un cappuccio a forma di cono
Intessuto di piccole stelle.
"Dove vanno gli arcieri?"
Chiesero a d-o le gabbiane.
"Perchè fanno piangere i sogni?
Perchè dalle loro bocche
Rotonde
E' uscito quel grido
Il grido di Allah akhbar?"

E d-o rimase silente.

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